“Ti ricordi quel tizio che aveva una gamba più corta dell’altra?”
Il mio attimo di concentrazione è stato interrotto. Le orecchie, tappate dal brusio della folla, sono state colte di sorpresa dalla domanda del nano. Lo guardo dubbioso.
“Quale tizio?”
“Sì, quel tizio che aveva la gamba destra più corta dell’altra di quasi trenta centimetri. Però, riusciva lo stesso a camminare e restare in piedi senza bisogno delle stampelle.”
“Immagino che zoppicasse.”
“Sì, certo. Dal lato della gamba corta, usava il braccio come se fosse un’elica. Camminando, lo ruotava per mantenere l’equilibrio e sospingersi in avanti. La gente lo guardava e rideva. Per gli altri, era strano. Il tizio, però, non pensava di essere né strano né ridicolo. Reggendosi in quel modo così buffo, non è mai finito col culo per terra. La gente rideva, ma nessuno l’ha mai visto cadere. Lo stesso vale per te, quando passeggi lassù. Non far caso se ti prendono in giro perché hai un’andatura stramba e sembri barcollare. È proprio quella la tua specialità.”
Le metafore del nano stanno cominciando a infastidirmi, ma lo lascio proseguire.
“Significa che, per quanto tu sia riuscito a trovare un punto di equilibrio diverso da quello degli altri, prima o poi nella vita incontrerai qualcuno che rovinerà tutto. È inutile stare a preoccuparsi. Adesso vai. È il tuo momento.”
Immagine: Enrico “Stres” Giannini