Strip Advisor presenta
ECUADOR

Dopo cinque-sette ore, trenta-quaranta cascate e otto venditori di purganti antiparassitari miracolosi, sarete arrivati a Puyo.
La domanda vera dovrebbe essere: Perché siete andati a Puyo? Se non siete ingegneri della Shell o reclute dell’esercito ecuadoriano, ci sono buone possibilità che siate lì per accedere al misterioso groviglio vegetoanimale noto come Amazzonia, per studiarne la biodiversità, la multiculturalità o la varietà di sostanze allucinogene che questo produce.Qualunque sia la ragione, deciderete presto che lo squallido, cementoso, multilingue centro urbano, sarà di ben poco interesse per i nuovi arrivati, giusto il tempo di identificare un internet point funzionale e avrete subito voglia di avventurarvi nel verde. Beh, ora non resta che scegliere una delle sette nazionalità indigene della provincia da cui farsi ospitare. Esclusi i Kichwa, che vanno troppo di moda, gli Zàpara, che ne sono una brutta copia, i Waoroani, che potrebbero creare imbarazzo con le loro nudità esposte, resta da scegliere fra Shiwiar, Andoa o Achua (perché, non so perché, sono fatti miei). I guerrieri invitti dai conquistadores, capelloni, simpatici e incorreggibili: gli Shuar!

Il Maikiwa o Makiuao come vi pare, visto che lo Shuar Chicham (idioma Shuar) non è una lingua scritta, è piuttosto impegnativo: si richiede un digiuno di almeno due giorni, e dopo averlo assunto, è proibito sfamarsi o dissetarsi per altre ventiquattro ore. Pare che le allucinazioni possano durare anche quattro giorni, durante i quali “l’utente” entra in contatto con gli spiriti del bosco e degli antenati, della cascata sacra e, telepaticamente, comunica con il mago Zurlì e Wanna Marchi. Sono interessanti anche i motivi per cui viene utilizzata questa bevanda a base di estratti di rampicanti e foglie. Oltre all’intuibile funzione cerimoniale, spesso coadiuvata da Sciamani, gli Shuar somministrano Maikiwa anche a bambini e animali come punizione per misfatti e irriverenze, in modo tale da mostrare loro dove hanno sbagliato. Inoltre, il Maikiwa viene assunto per ricevere risposte quando ci si trova di fronte a una scelta o, ancora, svolgere la funzione di anestetico e rimedio curativo per un gran numero di mali, da quelli fisici (fratture, infezioni, astenia e afflizione da Berlusconismo) a quelli causati da sciamani rivali sotto forma di dardi invisibili, portatori di maledizioni chiamati tsenstsak.
L’Ayahuasca è meno impegnativa. Troverete numerosi sedicenti sciamani disposti a prepararvela: questa richiede solo mezza giornata di digiuno, ma pure il potere “predittivo” sarà meno intenso. Può servire per sapere che tempo farà domani o cosa danno stasera su TelePastaza, ma potreste ritrovarvi con un acufene che suona come i tamburi di Jumanji. Qualcuno afferma che l’uso di Ayahuasca riduca l’insorgenza di disturbi psichici* ma in fondo c’è anche chi crede alle scie chimiche o ai Rettiliani. Non credo quindi che possa sostituire i TSO negli anni a venire.
Lo so, avreste voluto sentire di come e perché rimpiccioliscono le teste, ma il viaggio è anche scoperta, quindi eviterò lo spoiler. Detto questo, consiglio vivamente di non aggirarsi solitari in zone isolate, di evitare il look da metallaro (le tsantsa hanno sempre i capelli lunghi) e di non fare domande troppo esplicite riguardo a dove trovare una tsantsa (è un argomento piuttosto delicato).
- Quando vi vengono offerti, accettate i gusanos (grosse larve bianche con testa rossa da mangiare vive), sono una prelibatezza e buona fonte di proteine.
- Se siete allergici alle banane o al Platano morirete di fame.
- Non fate giudizi femministi sulla loro poligamia.
- Nei voli interni assicuratevi che il pilota non sia ubriaco.
- Portate stivali e impermeabile.
- Se il nome Shuar che vi viene dato non significa niente, non rimaneteci male. Basta che suoni bene.
Buen Viaje.